COSA MI HA INSEGNATO TWIN PEAKS

cosa mi ha insegnato twin peaks + ©cecilialattari
Sono sempre stata una fan di Twin Peaks: quando è uscito in Italia facevo ancora le elementari, dovevo passare alle medie. Mi ricordo che mia mamma non voleva che lo guardassi; eppure io, impavida, riuscivo a trovare il modo di guardarlo – e si, ero innamorata di Bobby Briggs.

Da poco è uscita la terza stagione di Twin Peaks: 25 anni dopo il finale della seconda stagione David Lynch ha fatto ai suoi fan (ma anche a chi non aveva mai visto la serie e, fortunato lui o fortunata lei, ha avuto la possibilità di vedersela tutta insieme) uno dei regali più belli che potesse fare: la parte conclusiva di Twin Peaks, la fine di una storia che ci ha insegnato molto, a partire dai gufi che non sono quello che sembrano.

Io ho amato la terza serie, la trovo perfetta e credo che Lynch abbia toccato alcune vette dell’espressione cinematografica, in questo suo ultimo lavoro; ma questo mio pezzo non vuole essere un trattato su quanto mi sia piaciuto il finale, la parte numero Otto (e chi l’ha visto sa di cosa sto parlando – se non lo hai ancora visto, ricorda che la parte numero Otto è davvero strabiliante) oppure l’aver rivissuto una storia che ha sempre fatto parte del mio immaginario. Qui voglio raccontarti che cosa mi ha insegnato Twin Peaks, qualcosa che è utile nella vita di ogni giorno e anche nel mio biz – e quindi, anche nel tuo!

I sogni sono importanti

Nel tessuto delle storie raccontate in Twin Peaks i sogni sono molto importanti: Sarah Palmer e  la stessa Laura hanno premonizioni e ricevono messaggi e visioni nei loro sogni. Anche Dale Cooper e Gordon Cole hanno un rapporto speciale con il sogno: insomma, in tutta la serie i sogni sono importanti come la realtà.

Trovo che questa sia una grande verità: nei sogni che facciamo possiamo trovare ispirazioni, messaggi nascosti, rivelazioni; i sogni ci portano in un altro luogo ed in un altro spazio senza che ci muoviamo dal nostro letto. I Tarocchi lavorano molto bene con i sogni: esiste un lavoro con i Tarocchi che si chiama dreamwork (e del quale ti ho parlato qui) che si sviluppa proprio a partire dai nostri sogni.

Non solo: la pratica di scrivere i sogni al mattino e di tenere un diario dei sogni è molto interessante da svolgere e ti permette di trarre ispirazione dal mondo onirico anche a distanza di tempo. Ricorda, quindi, di lasciare spazio ai tuoi sogni!

Intuito&visione

Dale Cooper è un super agente dell’FBI, ma il suo metodo è particolare: lui si lascia guidare dall’intuito e dalle sensazioni sottili  per risolvere casi difficili, apparentemente senza soluzione. Insieme all’intuizione,  o per meglio dire, proprio grazie ad essa, Cooper possiede una visione ampia delle cose. Riesce a creare collegamenti, trova soluzioni inaspettate e sa quello che deve fare, sempre, anche se a volte non sa perché.

L’intuito è uno strumento speciale che possediamo tutti:  penso che sia una specie di muscolo, che va allenato per impedire che si atrofizzi. Oggi tutto è disponibile ed immediato: con internet siamo sempre disponibili e possiamo inviare messaggi ai nostri amici, praticamente in tempo reale – una sorta di telepatia, a ben vedere. Ma questo non deve impedirci di allenare il nostro intuito: dobbiamo imparare ad ascoltarlo, lasciandogli lo spazio necessario.

Restare in ascolto, percepire il mondo che ci circonda, trovare sottili connessioni tra le cose; questo fa parte della visione intuitiva del nostro ambiente e ci permette di scoprire soluzioni a cui non avevamo pensato, di vedere le cose con una maggior lucidità. L’intuito è la nostra bacchetta magica: ci fa vedere che c’è magia anche dove non credevi ci fosse. L’intuito ti parla, sempre – a volte ci si dimentica di ascoltarlo, e quindi la sua voce si fa sempre più sottile. Cerca nuovi spazi per stare a contatto con te stessa, segui il volo delle farfalle, resta aperta e percettiva e fidati delle tue sensazioni: raramente sbagliano.

Uno strumento molto valido per lavorare con l’intuito e per acquisire una visione ampia del tuo momento presente è sicuramente una lettura di Tarocchi Intutivi; puoi acquistare un mazzo di Tarocchi ed imparare ad utilizzarli per guidare la tua ispirazione, anche nel tuo biz.

Fregatene delle regole

David Lynch in questa terza stagione ha fatto proprio così: ha deciso di fare quello che voleva, e se ne è altamente fregato delle aspettative dei fan, della storyline, della logica, del fatto che alcuni attori fossero morti, nel frattempo (come , per esempio, David Bowie) trovando soluzioni davvero fantastiche per dare forma e corpo alla sua immaginazione.

E’ come se Lynch avesse seguito uno spirito interiore, una fiamma creativa alla quale ha dato tutto lo spazio possibile: non è stato negli schemi, non ha prodotto una serie tv normale, ma un vero e proprio film, suddiviso in 18 parti (le 18 puntate), affermando addirittura che l’ordine temporale in cui vengono guardate non è importante.

Il sovvertire le regole, specie in ambito artistico e creativo, è fondamentale per liberare la fantasia e per attingere a nuovi significati, per scoprire nuove soluzioni.  David Lynch sapeva che la terza stagione di Twin Peaks doveva essere così: quando si tratta della tua espressione, non scendere a compromessi e vai dritta per la tua strada.

Se qualcuno ti piaceva da piccola, ci sarà un perché

Quando ero bambina il mio personaggio preferito era la Signora Ceppo. Sinceramente, non ricordo nemmeno il ruolo che rivestisse nella mia immaginazione, ma so che mi aveva colpita perché a lei quel Ceppo di legno parlava. Lei sapeva ascoltare le cose inanimate. Lei sentiva la voce del legno, delle piante.

Avevo colto in lei una mia passione ed una mia inclinazione: quando si è bambini l’immaginazione e l’intuito ci parlano a gran voce, e non è difficile ascoltarli. Chi ti piaceva da piccola? Che cosa ne porti con te ancora oggi?

 

Twin Peaks mi ha insegnato anche che: il caffè nero lungo è buonissimo; i veri amori non finiscono mai; l’adolescenza e tutto il potere magico che porta con sé va preservato; Laura Dern è sempre bellissima e ha una manicure invidiabile; chi sembra cattivo a volte non lo è per niente, e viceversa; quando parli della terza stagione con gli altri tuoi amici fan (ciao Alessandro!) puoi sembrare una pazza che dice cose senza senso.

 

Se anche tu hai amato questa serie condividi il mio pezzo sui tuoi canali social taggandomi nel post, e raccontaci che cosa hai amato della terza stagione!

2 risposte a “COSA MI HA INSEGNATO TWIN PEAKS”

  1. Wow di twin peaks ho visto la serie vecchia e l’ho rivista in lingua originale poco tempo fa… fantastico sentire le voci originali…
    Adoro l’agente Cooper e la signora ceppo… quest’estate per scherzo andavo in giro abbracciando un pezzo di tronco quand’ero in montagna…
    Mi è piaciuto rivederlo perché ho colto dei particolari in più…tipo quando Cooper lanciava i sassi per colpire le bottiglie di vetro… quel “gioco” è fantastico…

    Proverò il Dreamwork…. lavoro col collage e l’intuito quindi lo.colgo al volo…GRAZIE
    Ultimamente sto entrando in profondità con la divinazione….
    Ciao e buon tutto
    Eliana

    P.s.ti.condivido su FB un video di Badalamenti…magari lo.conosci già…

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