Sono figlia e nipote di uomini gentili. Uno dei miei nonni, non l’ho mai conosciuto, era un medico, e ancora oggi quando pronuncio il suo nome, la gente se lo ricorda, di quel dottore tanto bravo. L’altro mio nonno, da me tanto amato, è stato nella mia vita fino a qualche anno fa: era un uomo che della semplicità ne faceva una partica quotidiana, della bellezza e del saper fare. Un signore gentile, sempre con il sorriso. Mio nonno, che sapeva suonare la fisarmonica e aveva imparato da solo, anche a scrivere la musica. Il mio babbo, come si dice qui in Toscana, è un medico. Ora è nonno anche lui, della mia nipotina, ed ha un carattere burbero ma rispettoso. Sa ascoltare, e non credo che si sia mai perso un dettaglio in tutta la sua vita. Mi ha sempre, sempre lasciata libera, nonostante le paure che immagino possa aver avuto. Anche quando l’ho chiamato da Parigi, che ero andata lì in un’avventura da ventenne. Anche quando non gli ho raccontato ma lui ha capito. Anche se non me lo dimostra, è dalla mia parte. Ma, soprattutto: è una persona gentile.
In virtù e in luce di questa radice, io non sopporto e non tollero uomini che non siano gentili. Non sopporto e non tollero chi mi sovrasta, chi mi zittisce, chi non mi dà spazio per parlare. Chi silenzia, blocca, non sta nel dialogo. Mi dispiace: è così. Non l’ho mai detto a voce alta. Ho sempre mediato, limato, sono sempre stata una persona diplomatica. Ma d’ora in poi, non lo sarò più.
Non con chi non è gentile. Non con chi non ascolta, sbraita, urla.
Non con chi non ti lascia parlare, ti interrompe, sa ascoltare solo se stess0.
Non con chi mi tratta male, o tratta male una mia amica, con la scusa del “è fatto così”, “è arrabbiato, poi cambia e se ne pente”.
Anche io mi arrabbio, eppure non mi sono mai permessa di dire, a nessuno, qualcosa di imperdonabile.
Sono mite di carattere, lo so. Ma non intendo, mai più, rapportarmi con diplomazia a chi non è gentile.
Che la gentilezza sia una rivoluzione, in un momento come questo, nel quale chiunque si sente in dovere di segnalare, spiare, riportare sui social denunce irrisorie. In un momento storico come questo, dove l’oscurità sembra prevalere, io voglio la luce.
La gentilezza sta nella luce. Ho tutto il diritto di arrabbiarmi, se qualcuno non è gentile con me – non sarò più diplomatica, perché concedere spazio all’aggressività ed al non rispetto altrui significa stringere i nostri confini personali, implodere, soffocare.
Mi voglio ricordare che discendo da uomini gentili.
#personaaltamentesensibile
La luce stà nella gentilezza, per essere gentili bisogna essere umili, bada bene non sottomessi, semplicemente umili. Che poi, in verità, sono le persone umili e gentili che diventano eroi del quotidiano. E Dio solo sa se, in questo tempo ed in questo spazio, ci sia bisogno di eroi….. Un abbraccio, scrivi ancora ti prego….