STORIA NATURALE | LABORATORIO SPETTACOLO

ovvero della grande avventura di ciò che si rompe, a cura di Cecilia Lattari e Lucia Mazzoncini

foto: Eleonora Chiti

A partire da una domanda – come mai le cose si rompono? – abbiamo immaginato un mondo intero che va in frantumi; Selma e Pezzettino attraverseranno tempeste e rovine, finendo per trasformare ciò che si rompe in qualcosa di nuovo e scoprire davvero chi sono. Diverse pratiche teatrali permetteranno di mettere mano e indagare che cosa fare con le cose rotte, come dare senso e valore anche a quello che – sembra – non funzionare più.

In particolare, il laboratorio è dedicato ad una pratica sensoriale che si svolge attraverso la manipolazione e modellazione della creta, che diventa amuleto per riparare ciò che si è rotto. Durante il laboratorio si crea uno spazio intimo e protetto, dove naturalmente possono emergere scambi di esperienze vissute. La parte laboratoriale si sviluppa in penombra, per dare maggior possibilità ai sensi oltre la vista di essere stimolati – tatto, udito, intuizione.

Durante lo spettacolo viene facilitata una interazione con le bambine ed i bambini, che vengono ogni volta coinvolti in azioni sceniche. In questo senso, lo spettacolo è uno spettacolo che muta forma ogni volta, poiché dipende anche dalle interazioni con il pubblico bambino.

Le riflessioni ed i racconti che emergono nella parte di laboratorio vengono registrati, in modo da diventare traccia storica ed installazione sonora per la replica successiva.

Finalità

Storia Naturale è un progetto innovativo che unisce l’arte del teatro e l’esperienza laboratoriale sensoriale per creare un percorso di riflessione e trasformazione. Le nostre finalità principali sono:

  1. promuovere la creatività e l’immaginazione: Attraverso un laboratorio-spettacolo, Storia Naturale invita bambini e bambine a esplorare e sviluppare la loro creatività e immaginazione, coinvolgendoli attivamente in un processo teatrale che inizia con azioni e gesti spontanei.
  2. favorire la partecipazione attiva: I bambini e le bambine, insieme agli adulti accompagnatori, diventano parte integrante dello spettacolo. Questa interazione non solo rende l’esperienza teatrale più coinvolgente, ma aiuta anche a costruire competenze sociali e di collaborazione.
  3. creare uno spazio protetto per la condivisione: La parte laboratoriale, dedicata alla manipolazione della creta, si svolge in un ambiente intimo e protetto. Questo spazio permette ai partecipanti di condividere esperienze personali e riflessioni in modo naturale e sicuro, stimolando una profonda connessione tra i partecipanti.
  4. stimolare i sensi e l’intuizione: Il laboratorio si svolge in penombra per potenziare i sensi oltre la vista, come il tatto e l’udito. Questa pratica sensoriale favorisce una maggiore consapevolezza e intuizione, arricchendo l’esperienza complessiva.
  5. sperimentare pratiche artistiche condivise: Utilizzando la creta per creare amuleti, i partecipanti esplorano simbolicamente il concetto di riparazione e trasformazione di ciò che è rotto. Questo processo creativo non solo ha un valore terapeutico, ma promuove anche un approccio positivo e proattivo alla risoluzione dei problemi.
  6. documentare e preservare le esperienze: Le riflessioni e i racconti che emergono durante il laboratorio vengono registrati. Questi materiali diventano una traccia storica e un’installazione sonora per le repliche successive, permettendo di conservare e condividere le esperienze vissute, ampliando l’impatto del progetto.

BIO

La compagnia LuCe sperimenta una ricerca teatrale che intreccia il linguaggio e la tradizione orale del fiabesco con quello dell’arte contemporanea, della performance e dell’arte relazionale. Lo spettacolo diventa ogni volta occasione di co-creazione con il pubblico, al termine di ogni rappresentazione la drammaturgia cambia grazie all’incontro con coloro che partecipano all’esperienza. La compagnia è composta da Lucia Mazzoncini e Cecilia Lattari. Sono entrambe co-fondatrici del collettivo artistico Meduse.

Cecilia Lattari è attrice e formatrice teatrale, pedagogista esperta in teatro e fiaba. Si è diplomata come attrice di prosa alla Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone, dove si forma con Alessandra Galante Garrone, Renata Palminiello, Pierre Byland, Franco Però, Vittorio Franceschi e altri. In seguito si perfeziona con il master per attore di prosa al TeatroDue di Parma (studia tra gli altri con Valerio Binasco, Karina Arutunyan). In teatro lavora con Vittorio Franceschi, Franco Però, Elisabetta Pozzi, Henning Brockaus, Gabriella Salvaterra e altri.  Per la danza studia con Monica Casadei, Giuseppe Comuniello, Virgilio Sieni, Stopgap Company e altri. È esperta in Pedagogia e Teatro, con un master conseguito presso l’Università degli Studi di Bologna, in particolare la sua ricerca verte sul mondo del fiabesco e della letteratura per l’infanzia. Lavora in ambito artistico e pedagogico collaborando con cooperative, scuole ed associazioni in progetti volti particolarmente a persone, adulte, adolescenti o nell’età infantile, disabili o in varie condizioni di fragilità, per sviluppare autonomia e sicurezza attraverso la relazione di aiuto e la pratica artistica. Fa parte della compagnia di ricerca Ultimo Teatro Produzioni Incivili, con progetti legati alla fiaba ed al racconto orale. Lavora come autrice per la casa editrice White Star, nella collana Vivida, dove cura libri e mezzi di tarocchi dedicati al rapporto tra immaginario, simboli e fiaba. È co-fondatrice di MEDUSE Collettivo artistico, dove opera in performance volte ad esplorare il legame tra arte, relazione e comunità. È regista e co-fondatrice della compagnia teatrale Le Ortiche, un progetto di formazione e spettacolo rivolto a performer, attori e attrici con disabilità.

Lucia Mazzoncini lavora da circa 15 anni realizzando laboratori artistici, di lettura, performativi e teatrali per le scuole dell’infanzia, elementari e secondarie. Collabora con diverse associazioni culturali del territorio toscano e dell’Appennino tosco-emiliano, per portare avanti progetti artistici in luoghi che necessitano un’attivazione naturali e borghi della montagna per valorizzarne la loro importanza. Si laurea in storia dell’arte contemporanea con tesi triennale sui libri d’artista per bambini, si diploma  sia come operatrice di teatro sociale alla Scuola di teatro sociale “Isole Comprese” di Firenze, sia come operatrice alla relazione d’aiuto a mediazione artistica (Gestalt Counselor) all’Istituto Gestalt di Lucca. Negli ultimi anni porta avanti, insieme ad altre realtà culturali e creative, una ricerca artistica tesa a intrecciare linguaggi performativi con interventi di arte relazionale e installazioni di arte narrativa; tali azioni culturali mirano a coinvolgere persone di diverse provenienze, generazioni e estrazione sociale così da intessere nuove relazioni e vivacizzare i territori attraverso le sue stesse risorse. E’ co-fondatrice di MEDUSE Collettivo artistico.

Se vuoi portare questo laboratorio spettacolo nella tua scuola. associazione, teatro o spazio artistico scrivimi: cecilia.lattari@gmai.com